Il nostro sistema alimentare è malato e deve essere curato. Uno dei rimedi consiste nell’esplorare i modi per prevenire e ridurre gli enormi sprechi alimentari che l’umanità produce al giorno d’oggi. Il miglior spreco alimentare è quello che non c’è. È evidente che le attuali catene di approvvigionamento alimentare sono notoriamente inefficienti e presentano vulnerabilità dalla produzione agricola iniziale fino al consumo domestico finale. Queste inefficienze hanno un impatto sociale, ambientale ed economico globale senza precedenti. A livello europeo, gli sprechi alimentari ammontano a 88 milioni di tonnellate all’anno, con costi economici associati stimati in 143 miliardi di euro. Le perdite e gli sprechi alimentari rappresentano uno spreco di risorse utilizzate nella produzione, come terra, acqua, energia e fattori produttivi. Considerando fatti come:
– un aumento della domanda di cibo del 70% entro il 2050;
– una diminuzione del 6% dell’efficienza delle colture a causa dei cambiamenti
climatici;
– la considerazione del sistema agroalimentare come il maggior responsabile dei gas serra;
– L’agricoltura utilizza il 70% di tutta l’acqua.
Su questa base, l’impegno principale del ventunesimo secolo è quello di fare del nostro meglio per prevenire e ridurre le perdite e gli sprechi alimentari. L’obiettivo 12.3 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), adottato all’unanimità dai leader mondiali nel settembre 2015, mira a dimezzare gli sprechi alimentari pro capite a livello di vendita al dettaglio e di consumo entro il 2030 e a ridurre le perdite di cibo lungo la catena di produzione e di approvvigionamento alimentare. Siamo molto indietro nel raggiungimento di questo obiettivo e c’è un’urgente necessità di fare di più, in modi migliori e in più modi possibili.
L’aumento medio annuo della produzione alimentare globale negli ultimi cinque decenni è stato di 122 MMT (FAOSTAT). Una riduzione del 20% degli 1,3 miliardi di tonnellate di cibo perso significherebbe 260 milioni di tonnellate risparmiate ogni anno. Il dato allarmante è che le famiglie producono più della metà degli sprechi/perdite alimentari totali. Da questo punto di vista, è fondamentale adattare anche le abitudini alimentari dei consumatori per prevenire e ridurre le perdite e gli sprechi alimentari. Le campagne di sensibilizzazione non sono sufficienti in questo senso. È necessario esplorare nuovi modi per utilizzare in modo sicuro gli alimenti attualmente gettati via.
Seguendo questo ragionamento, sono stati definiti gli obiettivi specifici del FoodConcept:
– Promuovere l’efficienza nell’uso delle risorse in tutte le fasi della catena alimentare, dall’azienda agricola al negozio fino al consumo domestico e al ristorante.
– Promuovere e favorire cambiamenti comportamentali a lungo termine per aumentare la comprensione delle perdite e degli sprechi alimentari.
– Promuovere e favorire cambiamenti comportamentali a lungo termine per aumentare la comprensione delle perdite e degli sprechi alimentari.
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